Abbiamo un buon piano editoriale di contenuti, pubblicati su diverse piattaforme. Come facciamo però ad essere sicuri che i nostri contenuti piacciano e catturino l’attenzione dei nostri clienti abituali ma sopratutto di quelli potenziali? In altre parole: cosa sappiamo degli utenti che mettono un like ai nostri contenuti, oppure cliccano su nostro sito o leggono un articolo del nostro blog? Per rispondere a questa domanda, i professionisti del marketing digitale sanno che esistono gli strumenti adatti a fornire servizi di Web Analytics. Con questo articolo cerchiamo di capire quali sono e come funzionano a grandi linee.
Cosa si fa con la web Analytics
La Web Analytics è quella parte del Web marketing che ha il compito di comprendere le performance delle proprie piattaforme web, del proprio eCommerce, delle proprie App e dei propri spazi Social. Per performance si intendono numerosi dati che ci aiutano a capire come gli utenti interagiscono coi nostri contenuti, non solo quanti utenti lo fanno. L’obiettivo, chiaramente, è migliorare tali dati, nonché la customer experience dei nostri utenti, sulla base anche dei best in class, cioè dei siti, App e Social che vanno meglio di noi. Online sono già oggi disponibili molteplici dati e gli strumenti, spesso si tratta di tools gratuiti o “freemium”, cioè con funzioni base gratuite e funzioni avanzate a pagamento. Si tratta di strumenti che raccolgono dati, misurano e comparano con siti e spazi web affini ai nostri. Tutti i dati, tuttavia, sono nulla se non si danno interpretazioni efficaci dei risultati.
Gli strumenti di Web Analytics più utili
Per fare un’eccellenze Web Analytics c’è bisogno di una solida cultura di marketing digitale e di molta esperienza, che sono un’agenzia di web marketing seria può offrire. Però anche senza il supporto di un professionista, ci sono vari strumenti per fare Web Analytics, molti dei quali sono utilizzabili gratuitamente e facilmente installabili nel sito web.
Da quel momento, ad ogni utente che farà accesso al sito, lo strumento di Web Analytics chiederà il consenso al tracciamento della navigazione in 3 varianti: l’utente accetta l’invio di dati tecnici, l’invio di dati di profilazione e infine la possibilità che tali dati siano inviati in automatico a terze parti. Questa procedura è richiesta dal Garante della privacy italiano, sulla base del regolamento europeo sulla protezione dei dati personali.
L’utente, nel momento in cui presta il consenso, permette che dal suo device partano dei cookie contenenti una serie di informazioni che lo strumento di Analytics è in grado di raccogliere e che gli permetteranno anche di riconoscere l’utente stesso, se torna sul sito, e il suo comportamento. Grazie a questi cookie è possibile far funzionare quel meccanismo per cui un utente, quando va sui propri profili Social, vede annunci dello stesso brand del quale ha visitato il sito. Ecco perché, ad esempio, Google chiede la sincronizzazione della navigazione da Chrome a tutti gli utenti che abbiano un account con Google. In questo modo è possibili monitorare un utente su tutti i device che utilizza, elaborando quindi strategie di marketing che tengano conto anche delle differenze di utilizzo dei vari device stessi.